"LinKiesta" è in realtà la solita favoletta dell'Occidente cattivo

22 dicembre 2023

 

 

 

Quello che vedete sopra è lo screenshot di due parti di un articolo apparso sul giornale online LinKiesta; l’argomento trattato è quello della recente alluvione di Derna (Libia), un evento che, come ben noto, ha procurato danni epocali e un numero di vittime probabilmente non lontano da 20 mila.

 

L’articolo cerca di spiegare che il disastro è stato causato in gran parte dai cambiamenti climatici; è divertente, in proposito, il fatto che si dica (tra i denti, ovviamente) che non ci sono dati che lo possano effettivamente dimostrare, per cui l’autore si arrampica un po’ sugli specchi, per arrivare in sostanza al solito genere di assiomi indiscutibili. È un atteggiamento ormai così frequente, che mi pare superfluo discuterne anche in questo caso, mentre appare interessante soffermarsi sulle frasi prima riportate, relative alle emissioni di gas serra.

 

Ci si riaggancia a una questione ampiamente discussa anche nella recente COP svoltasi a Dubai: le presunte responsabilità dei paesi ricchi (e perciò produttori di gas serra) sulle catastrofi climatiche in paesi arretrati (che invece emettono poca CO2). Se tutto ciò, a mio parere, ha in generale ben poco senso, la cosa diventa risibile nel caso in oggetto, in quanto il disastro di Derna è palesemente dovuto a motivi che nulla hanno a che vedere col clima: da un lato l’enorme esposizione dell’area urbana alle piene provenienti dal canalone dello uadi, dall’altro il crollo improvviso e quasi simultaneo delle due dighe costruite proprio per mitigare il pericolo idraulico.

 

Come potete leggere nello screenshot, per giustificare quantitativamente le tesi sostenute si presentano i dati sulle emissioni. Peccato che il giornalista, tutto concentrato sui suoi discorsi di alto valore etico, non abbia presumibilmente sommato le tre cifre riportate; facendolo, avrebbe (forse) dedotto che tutti gli stati rimanenti – India, Russia e compagnia bella – produrrebbero insieme meno del 2,5 % dell’anidride carbonica immessa in atmosfera. Bellissimo!

 

Il grafico sopra riportato mostra le serie storiche delle emissioni totali e di quelle singole di Cina, USA e UE-27. Rapportando i tre dati indicati (situazione del 2022) di queste al totale, si ottengono le seguenti quantità:

 

·        Cina = 30,7%

 

·        USA = 13,6%

 

·        UE-27 = 7,4%

 

Leggermente diverse da quanto indicato su LinKiesta?

 

 

 

Dire che siamo davanti a un esempio di informazione penosa costituirebbe una valutazione davvero bonaria dell’articolo. In realtà però, bisogna rendersi conto che il termine “informazione” è ormai fuori luogo, perché siamo in presenza di qualcosa di ben diverso e cioè di un ennesimo richiamo di determinate teorie insensate che da tempo condizionano il pensiero delle società occidentali.

 

Voglio concludere con una semplice riflessione. Supponiamo che il dato UE visibile sul grafico (2,76 miliardi di ton) fosse invece 1,4. Ciò avrebbe significato che l’Unione Europea sarebbe già riuscita a dimezzare ulteriormente le emissioni di CO2. C’è da immaginarsi che il fatto sarebbe stato celebrato dalle massime istituzioni in modo solenne. Tutto bello e commovente, ma di un impatto reale non proprio straordinario: le emissioni totali sarebbero infatti calate del 3,7% e non penso che il sistema climatico si sarebbe accorto molto di un simile cambiamento …