Per parlare di clima non sarebbe male conoscere la climatologia

7 novembre 2015

 

Ho appena ascoltato le previsioni del tempo (oggi sul Tg di Sky, intorno alle 9:20) e, per l’ennesima volta, ho visto ripetere certi errori che in questo tipo di sede non mi paiono giustificabili; vediamo sinteticamente:

 

1. Parlando dell’attuale situazione anticiclonica sull’Italia, la presentatrice ha detto (approssimativamente): «oggi avremo un CLIMA mite su tutte le nostre regioni».

Anche in un’epoca di mania in merito ai cambiamenti climatici, non si possono confondere i termini di “tempo” e di “clima”; il prima muta continuamente, il secondo è una caratteristica dei luoghi e le sue variazioni si apprezzano solo con analisi statistiche rispetto a periodi di vari decenni.

È evidente perciò che è corretto dire: «oggi avremo un TEMPO mite su tutte le nostre regioni».

 

2. Considerando che le massime sull’Italia sono superiori alla norma in questi giorni autunnali, si è parlato di «temperature PRIMAVERILI»; un modo di dire popolare, ma del tutto erroneo, visto che non ha alcun legame con la realtà scientifica.

Nei climi ad influenza marittima – come nel caso dell’Italia – l’autunno è più caldo della primavera. Infatti se confrontiamo i due mesi centrali delle stagioni in oggetto, vediamo che ottobre ha temperature nettamente più elevate di aprile in tutte le nostre aree geografiche. Anche mettendo a raffronto novembre con marzo, si osserva che solo al Nord il primo è leggermente più freddo, mentre nel Centro e nel Sud risulta decisamente più caldo.

 

Senza dubbio la climatologia è una disciplina attualmente molto di moda, ma non sarebbe male che, per parlarne un po’ seriamente, certe nozioni base fossero conosciute da quanti se ne vogliono occupare.