Una commemorazione di vittime virtuali

 

28 giugno 2023

 

Quello che vedete sopra è il frontespizio di un documento ufficiale del Parlamento Europeo, relativo a una risoluzione adottata lo scorso 15 giugno a schiacciante maggioranza: 395 voti favorevoli, 109 contrari e 31 astensioni. Il documento si conclude con i seguenti quattro punti, nei quali l’assemblea:

 

 

1 – chiede l’istituzione di una “Giornata europea delle vittime della crisi climatica globale” e invita l’UE a celebrare tale ricorrenza il 15 luglio di ogni anno, a partire dal 2023;

 

2 – invita il Consiglio e la Commissione a sostenere tale iniziativa affinché sia adottata congiuntamente dalle tre istituzioni;

 

3 – propone al Consiglio e alla Commissione di cooperare con il Parlamento al fine di celebrare con cadenza annuale la Giornata europea delle vittime della crisi climatica globale, di mettere in atto iniziative congiunte intese a commemorare le vittime della crisi climatica globale in Europa, come pure di sensibilizzare a livello mondiale, tramite il Servizio europeo per l’azione esterna, i portatori di interessi e il pubblico in merito alle misure concrete che possono adottare onde contribuire a prevenire tali catastrofi, nonché per essere meglio preparati e rispondere alle catastrofi climatiche;

 

4 – incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Servizio europeo per l’azione esterna e ai parlamenti degli Stati membri.

 

Credo proprio che non ci sarà alcun problema nel vedere accolta l’iniziativa in oggetto, visto che Frans Timmermans, il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, ha prontamente twittato queste frasi piene di saggezza: «I cittadini europei hanno già perso la vita o i loro cari a causa della crisi climatica. Mentre lottiamo per proteggere tutti gli europei, dobbiamo anche onorare le vittime. Per questo accolgo calorosamente la richiesta del Parlamento europeo di istituire il 15 luglio come Giornata dell’Ue per le vittime della crisi climatica».

 

 

Unendomi ovviamente al coro di complimenti al Parlamento europeo per il pronunciamento di eccelso valore morale, devo al contempo esortare i nostri rappresentanti a Strasburgo a proporre un’ulteriore iniziativa, volta a creare una nuova agenzia comunitaria che si occupi di risolvere alcune questioni imprescindibili per organizzare un’adeguata commemorazione delle “vittime climatiche”: EACCV (European Agency for Climate Crisis Victims). Nessun problema per i costi, visto che a Bruxelles c’è ormai una pletora di simili enti inutili, per cui uno in più non influirà che minimamente sul budget complessivo.

Sarebbe bellissimo e toccante che la futura EACCV si occupasse di dar vita un suggestivo sacrario come quello della figura precedente, ma, per poter arrivare a questo risultato, dovrà prima chiarire:

§  La data di inizio della (famigerata) crisi climatica – Morti legate a eventi quali inondazioni, frane, temperature estreme ecc. ci sono state in qualunque epoca del passato, per cui, senza un’opportuna precisazione, si potrebbe parlare di “crisi climatica” anche per periodi assai più freddi dell’attuale (oscena bestemmia!).

§  Quali percentuali di decessi debbano essere citate nel sacrario – Considerato quanto appena detto, è possibile che anche alcuni sub-pensanti e quelli col cervello obnubilato dall’ideologia potrebbero (forse) trovare eccessivo che un certo quantitativo di morti, che fino a un dato momento erano dovute a “cause normali”, passi di colpo e in toto a terribile frutto dei micidiali cambiamenti climatici.

 

Ormai una giornata Internazionale/Mondiale non la si nega a niente e a nessuno; a puro titolo d’esempio, posso citare quelle dedicate testualmente allo Yoga, alle vedove, ai Tropici, alla traduzione, alla popolazione, alla filosofia, alla neutralità.

Vorrei chiedere l’istituzione di una giornata contro il politicamente corretto demenziale, ma temo che l’iter sarebbe caratterizzato da seri ostacoli.