Una perturbazione intensa, come al solito però comunicata con toni da catastrofe epocale
3 novembre 2023
La forte perturbazione atlantica, che nella giornata di ieri ha interessato la Toscana, è stata accompagnata da piogge abbondanti, che in alcune zone hanno avuto caratteri di elevata intensità, causando seri danni e purtroppo anche alcune vittime.
Immancabilmente sono partite le solite grida al clima impazzito, come anche da parte dello stesso governatore Giani, che ha parlato degli
eventi di ieri in termini di qualcosa di mai visto prima che entrassero in scena i mitici cambiamenti climatici; si veda il post su Telegram.
In realtà, si sono registrati dei valori eccezionali solo in alcune stazioni (in proposito, successivamente parlerò di Pontedera) mentre nel complesso i quantitativi sono apparsi in linea con quanto attendibile per situazioni di maltempo in autunno.
Notevoli problemi alluvionali hanno riguardato parti del bacino del Bisenzio, inducendo però dei commenti ben poco appropriati. L’inviata di Sky, per descrivere l’entità delle piogge, ha più volte ripetuto che si sono avuti dei dati addirittura superiori a quelli del 4-5 novembre 1966. Un raffronto che forse colpisce l’immaginazione ma che dimostra la mancanza di conoscenze di climatologia, visto che l’evento del ’66 è incomparabile per l’estensione e la diffusione di grandi quantitativi di precipitazione, fatto che non impedisce – come ovvio – che i record assoluti delle singole stazioni possano non appartenere a quelle date, bensì ad altri episodi molto meno rilevanti nel complesso, ma con fortissimi picchi locali, come appunto avvenuto ieri.
Dall’osservazione della carta a isoiete – dal sito del SIR (Servizio Idrologico Regionale) – si evince che in gran parte del territorio regionale i cumulati in 24h sono stati inferiori a 50 mm e solo in porzioni contenute si è superata la soglia dei 100.
I luoghi dove si sono verificati degli autentici eventi estremi sono individuati dal colore arancione; tra di essi la zona di Pontedera, cui si riferiscono i due pluviogrammi sotto riportati (misure di pioggia ogni 5 minuti).
Nella stazione posta nel centro della città il totale è stato di 218 mm, in massima parte cumulatisi però in pochissime ore, al punto che nei 60 minuti intercorsi fra le 19:15 e le 20:15 sono caduti 114 mm. Questo può essere considerato un vero dato eccezionale, soprattutto perché registrato in un luogo di pianura, ove non sembrano poter agire dei fattori orografici. Considerando che il record in 1h per la Toscana è di 175 mm a Pomezzana (durante la famosa alluvione in Alta Versilia del giugno 1996), ai 114 di ieri a Pontedera possiamo senza dubbio attribuire un tempo di ricorrenza ultrasecolare. I dati di Gello – stazione ricadente in una zona industriale assai vicina alla città – sono di entità molto simile e confortano la bontà delle rilevazioni.
Pure sui dati di Pontedera, Giani ha un po’ esagerato, comunicando 187 mm in 1h, che avrebbero allora perfino superato il suddetto record di Pomezzana. È un errore del 64% per il quale non mi pare però giusto criticarlo troppo, tenendo conto delle bufale che in materia spesso provengono da settori della scienza, con esperti che inventano incrementi di tre o più volte per l’entità e/o la frequenza degli eventi pluviometrici estremi.