Un'informazione penosa/vergognosa basata su dati di un archivio privo di senso

14 giugno 2023

 

Molti e importanti media hanno oggi dedicato spazio alle dichiarazioni che Aleksandra Kazmierczak dell’EEA (European Environment Agency) ha rilasciato all’Agence France-Press; l’argomento di tali dichiarazioni è quello delle conseguenze sociali ed economiche degli eventi estremi, basandosi sui numeri di un relativo archivio. Di seguito, l’esempio del sito web dell’ANSA.

Premetto subito che non perderò tempo a commentare ancora una volta simili idiozie, limitandomi soltanto a riportarvi alcune considerazioni di carattere comico, derivanti dall’esame dell’archivio sopra citato. Sul sito dell’EEA è infatti possibile scaricare un file Excel che contiene tutti i dati sui quali la nostra brava Aleksandra si è basata per lanciare i suoi allarmi.

·        Si calcola che la quota dei decessi che spetta alle ondate di calore è del 92% e non solo dell’81; forse il 92 appariva troppo “bulgaro”? Quasi inutile precisare che questo tipo di morti sono assurdamente equiparate alle altre, mentre sono esprimibili soltanto in termini di stime statistiche.

·   Tutta la produzione scientifica seria assegna al freddo un effetto di sovramortalità superiore di varie volte a quello del caldo. Cosa risulta in merito nell’archivio in oggetto? Praticamente nulla. Anche assegnando alla voce “other” il totale dei decessi da freddo, questi sarebbero pari per l’Europa al 2,1% di quelli da caldo, nel periodo 1980-2020: semplicemente fantastico!

·    Quelli che seguono sono i dati delle morti da caldo e da freddo in Italia; in sostanza, escludendo il famoso 2003, non sarebbe mai accaduto niente. Ancora una volta: fantastico!

1980

2

1990

11

2000

67

2010

28

1981

12

1991

28

2001

11

2011

62

1982

10

1992

51

2002

7

2012

17

1983

85

1993

22

2003

20108

2013

26

1984

7

1994

77

2004

4

2014

42

1985

5

1995

16

2005

16

2015

140

1986

49

1996

31

2006

5

2016

23

1987

98

1997

25

2007

19

2017

47

1988

9

1998

182

2008

27

2018

95

1989

7

1999

12

2009

51

2019

48

           

2020

21

 · Temete le conseguenze del caldo in estate? Allora vi consiglio vivamente di andare in Turchia. Forse parrà strano, ma i numeri dell’archivio parlano chiaro: in quarant’anni vi sono morte per il calore 16 (sedici!) persone; in media, meno di una ogni due anni. Su una popolazione che oggi è di 85 milioni, mi sembra un numero abbastanza contenuto …

 

Evito anche di annoiarvi con le solite conclusioni, perché è facilmente intuibile quale possa essere la commistione di grassa ignoranza e di ciclopica malafede che consente la divulgazione nel pubblico di determinate “notizie”.

P.S. – A prescindere dall’assurdità dei contenuti dell’archivio utilizzato, ci dobbiamo chiedere se i signori dell’EEA abbiano una, anche minima, conoscenza degli ordini di grandezza delle questioni in gioco: vediamo molto semplicemente …

Nell’Europa (a 28) muoiono ogni anno circa 5 milioni di persone.

Nel periodo in oggetto ciò comporta un totale di oltre 200 milioni di morti.

Le 195 mila morti sbandierate nel comunicato rappresenterebbero quindi 1/1000 del totale; ciò significherebbe che il problema, invece che spaventoso, di fatto sarebbe inesistente. Gli studi sulle relazioni clima-mortalità ci dicono che il suddetto rapporto è, per l’Europa, di un 70~80 volte superiore!

Sempre per dare un'idea sugli ordini di grandezza, si consideri che nel biennio 2020-2021 può essere attribuito al Covid-19 un incremento di decessi di circa 1,3 milioni di unità.