Bombe d'Acqua o Bombe Mediatiche?

Ciò che è chiamato “bomba d’acqua” consiste in sostanza in un evento molto concentrato di pioggia, nel quale si realizza quindi un elevato accumulo in un tempo breve.

 

Il termine suddetto, di grande successo giornalistico, è stato probabilmente inventato e di sicuro reso popolare dal simpatico Giampiero Maracchi, direttore dell’Ibimet di Firenze; si tratta però di una definizione non appartenente al linguaggio ufficiale in meteorologia, come dimostrato dal fatto che non appaia in alcun manuale specifico. Pare in effetti evidente che l’uso del termine in oggetto abbia soltanto delle finalità sensazionalistiche, a fronte di nessun reale vantaggio di tipo scientifico.

 

La “bomba d’acqua” più nota, fra quelle di cui parla Maracchi, è data senza dubbio dall’episodio del 23 settembre 2003 a Carrara quando, secondo l’esperto fiorentino, sarebbero caduti 400 mm in un solo giorno. Addirittura, in un articolo sul Corriere della Sera del 2 novembre 2010 (sotto riportato), il climatologo fiorentino ha ulteriormente spinto sull’acceleratore parlando di 450 mm in due ore!!

 

Per spiegare ai non esperti l’eccezionalità che avrebbe avuto un l’evento citato nell’articolo, si pensi che le serie ufficiali del Servizio Idrologico indicano che a Massa (nel periodo 1928-1998) i massimi assoluti in tre ore non hanno mai raggiunto la soglia dei 120 mm.

 

Per verificare l’entità di questo evento, ho contattato personalmente i responsabili del Servizio Idrologico e mi sono fatto inviare i dati pluviometrici orari di Carrara: le piogge sono state effettivamente di forte intensità, ma con valori ben lontani da quelli segnalati, visto che il massimo in 1 ora è arrivato a 107 mm e quello in due ore a 149 mm; l’intera giornata del 23/09/2003 ha fatto registrare 265 mm, valore che – si badi bene – è risultato in quella data il più alto di tutta l’area occidentale dei versanti apuani.

 

Quindi un episodio certamente violento, ma, fino a prova contraria, dei 450 mm in due ore non c'è alcuna traccia; in sintesi, possiamo parlare di una bella “bomba d’acqua” ma ancor più una superba “bomba mediatica”.