Esame di serie storiche di precipitazioni annue massime in 24h e 48h (Umbria): non emerge alcun segnale di cambiamento

13 ottobre 2024

 

 

 

Nel sito web del Servizio Idrografico della Regione Umbria, è disponibile un archivio di dati climatologici di svariate stazioni, liberamente accessibile. Per quanto concerne la pluviometria, oltre alle osservazioni giornaliere, vi sono anche delle tabelle contenenti i valori delle piogge di massima intensità nell’anno, relativamente a tredici intervalli temporali che vanno dai 5’ alle 48h. Naturalmente le serie storiche per gli intervalli più brevi sono assai corte, per cui l’attenzione della presente ricerca si è rivolta ai massimi in 24h e 48h.

 

Fra le stazioni censite, sono state scelte quelle con serie assai lunghe, che iniziavano nel 1921 e terminavano in anni recentissimi (dal 2019 al 2023). Va precisato che nessuna di esse è completa, per la mancanza di alcuni valori, sia nel periodo bellico che in qualche altra fase; comunque, per le quindici individuate, si ha una ragguardevole lunghezza media di quasi 87 anni, con un minimo di 74 e un massimo di 95.

 

Per studiare l’andamento nel tempo dei fenomeni in oggetto, sono stati calcolati i trend lineari e valutata la loro significatività statistica. Inoltre, è stato rilevato l’anno nel quale si è verificato il massimo assoluto ed è stata anche calcolata la differenza fra la media degli anni Duemila e quella del periodo precedente.

 

I risultati ottenuti sono riportati nelle sottostanti tabelle.

 

 

 

 

Lat.

Long.

Alt.

Inizio

Fine

n° anni

Norcia

42,80

13,11

700

1921

2023

82

Terni

42,56

12,65

130

1921

2020

93

Amelia

42,56

12,42

335

1921

2023

79

Orvieto

42,72

12,11

315

1921

2023

93

Ponte Nuovo di Torgiano

43,01

12,43

193

1921

2023

87

Umbertide

43,31

12,35

304

1921

2019

79

Castiglione del Lago

43,13

12,05

259

1921

2023

74

Gubbio

43,35

12,57

473

1921

2023

96

Gualdo Tadino

43,24

12,78

595

1921

2023

91

Todi

42,79

12,41

331

1921

2020

95

San Gemini

42,61

12,54

309

1921

2020

88

Attigliano

42,52

12,29

95

1921

2020

79

Spoleto

42,76

12,74

357

1921

2020

91

Bevagna

42,94

12,64

223

1921

2023

87

Nocera Umbra

43,12

12,79

535

1921

2020

87

             
             
             

24h (a)

C. Ang.

R2

Signif.

Δ (mm)

Δ (%)

 

Norcia

0,031

0,005

n.s.

3,2

6,7

 

Terni

0,019

0,000

n.s.

1,9

2,8

 

Amelia

-0,111

0,014

n.s.

-11,4

-15,5

 

Orvieto

0,058

0,003

n.s.

6,0

9,0

 

Ponte Nuovo di Torgiano

-0,011

0,000

n.s.

-1,1

-1,9

 

Umbertide

0,058

0,007

n.s.

5,7

9,4

 

Castiglione del Lago

0,092

0,014

n.s.

9,5

16,6

 

Gubbio

0,143

0,053

97%

14,7

23,2

 

Gualdo Tadino

0,061

0,003

n.s.

6,3

8,4

 

Todi

-0,048

0,003

n.s.

-4,8

-7,6

 

San Gemini

-0,123

0,016

n.s.

-12,3

-13,7

 

Attigliano

-0,016

0,000

n.s.

-1,6

-2,6

 

Spoleto

-0,176

0,060

98%

-17,6

-27,1

 

Bevagna

-0,034

0,003

n.s.

-3,5

-6,1

 

Nocera Umbra

0,117

0,022

n.s.

11,7

17,4

 
             
         

1,3

 
             
             

24h (b)

Max.

(anno)

M1

M2

Δ* (%)

 

Norcia

107,5

1965

46,7

48,8

4,5

 

Terni

161,3

1957

67,1

74,5

11,0

 

Amelia

162,6

1980

76,0

67,0

-11,8

 

Orvieto

197,6

1965

65,3

71,4

9,3

 

Ponte Nuovo di Torgiano

168,2

1937

60,0

58,0

-3,3

 

Umbertide

124,8

1965

57,5

70,6

22,8

 

Castiglione del Lago

150,0

1935

55,1

63,1

14,5

 

Gubbio

131,4

2012

61,8

68,7

11,2

 

Gualdo Tadino

240,8

2013

72,9

81,5

11,8

 

Todi

207,0

1936

64,9

55,1

-15,1

 

San Gemini

186,0

1955

73,7

63,4

-14,0

 

Attigliano

227,8

1960

63,1

62,0

-1,7

 

Spoleto

142,0

1924

69,5

59,5

-14,4

 

Bevagna

137,0

1960

58,7

52,7

-10,2

 

Nocera Umbra

162,4

1990

68,6

63,7

-7,1

 
             
         

0,5

 
             
             
             

48h (a)

C. Ang.

R2

Signif.

Δ (mm)

Δ (%)

 

Norcia

-0,025

0,002

n.s.

-2,6

-4,3

 

Terni

-0,037

0,001

n.s.

-3,7

-4,5

 

Amelia

-0,259

0,052

95%

-26,7

-28,9

 

Orvieto

0,063

0,002

n.s.

6,5

9,8

 

Ponte Nuovo di Torgiano

-0,097

0,009

n.s.

-9,9

-16,7

 

Umbertide

0,042

0,003

n.s.

4,2

5,7

 

Castiglione del Lago

-0,042

0,003

n.s.

-4,3

-6,2

 

Gubbio

0,098

0,014

n.s.

10,0

12,8

 

Gualdo Tadino

-0,016

0,000

n.s.

-1,6

-1,8

 

Todi

-0,038

0,001

n.s.

-3,8

-5,1

 

San Gemini

-0,287

0,066

98%

-28,7

-31,8

 

Attigliano

-0,045

0,001

n.s.

-4,5

-5,4

 

Spoleto

-0,371

0,132

99,9%

-37,1

-55,2

 

Bevagna

-0,111

0,016

n.s.

-11,4

-20,0

 

Nocera Umbra

0,015

0,000

n.s.

1,6

1,8

 
             
         

-10,0

 
             
             

48h (b)

Max.

(anno)

M1

M2

Δ* (%)

 

Norcia

184,5

1965

61,3

60,2

-1,8

 

Terni

176,6

1965

80,7

84,7

5,0

 

Amelia

258,7

1960

97,0

79,9

-17,6

 

Orvieto

285,0

1965

79,1

89,4

13,0

 

Ponte Nuovo di Torgiano

192,1

1960

78,6

67,0

-14,8

 

Umbertide

162,2

2012

70,8

82,7

16,8

 

Castiglione del Lago

210,0

1935

63,5

73,7

16,1

 

Gubbio

201,2

1960

77,1

82,6

7,1

 

Gualdo Tadino

312,0

2013

90,6

101,4

11,9

 

Todi

207,0

1936

76,1

68,2

-10,4

 

San Gemini

202,4

1955

94,1

76,2

-19,0

 

Attigliano

256,0

1965

84,8

76,0

-10,4

 

Spoleto

233,0

1924

89,7

72,4

-19,3

 

Bevagna

182,0

1960

75,2

65,8

-12,5

 

Nocera Umbra

162,6

1990

90,6

79,5

-12,3

 
             
         

-3,2

 

 

 

 

 

 

(Legenda) – C. Ang. = coefficiente angolare della retta di regressione dei dati; R2 = coefficiente di determinazione della regressione; Signif. = probabilità statistica dei trend lineari calcolati (sono stati considerati non significativi quelli con una probabilità < 90%); Δ (mm) = differenza tra il dato dell’ultimo anno e quello del primo, calcolata con i valori dell’equazione di regressione; Δ (%) = rapporto in % fra la differenza prima detta e il valore medio della serie; Max. = valore massimo della serie (col relativo anno); M2 = media dei valori degli anni Duemila; M1 = media dei valori precedenti; Δ* = differenza in % fra le due medie ora citate.

 

 

 

Commento ai risultati

 

Massimi in 24h – I trend crescenti sono 8, di cui 1 significativo; quelli decrescenti sono 7, di cui 1 significativo. Il valore medio delle differenze è risultato positivo, ma molto basso (+1,3%). Complessivamente si evidenzia pertanto una situazione di pressoché perfetta stazionarietà. Solo due dei valori massimi assoluti ricadono negli anni Duemila, con una frequenza quindi anche minore di quanto dovrebbe essere con una distribuzione omogenea nel corso del tempo; 11 casi su 15 appartengono al periodo antecedente al 1966. L’andamento medio dopo l’anno 2000 appare del tutto in linea con quanto avvenuto precedentemente.

 

Massimi in 48h – I trend crescenti sono 4, tutti non significativi; quelli decrescenti sono 11, di cui 3 significativi. Il valore medio delle differenze è risultato negativo, ma piuttosto basso in assoluto (-3,2%). Complessivamente appaiono pertanto, nel lungo periodo, dei modesti segnali di diminuzione dell’intensità di questi eventi. Solo due dei valori massimi assoluti ricadono negli anni Duemila, con una frequenza quindi anche minore di quanto dovrebbe essere con una distribuzione omogenea nel corso del tempo; 11 casi su 15 appartengono al periodo antecedente al 1966. L’andamento medio dopo l’anno 2000 non presenta differenze apprezzabili con quanto avvenuto precedentemente.

 

 

 

Considerazioni conclusive

 

Quella descritta nel presente articolo è una ricerca molto semplice che una persona, con un minimo di esperienza nell’elaborazione dei dati climatologici, è in grado di fare in un paio di pomeriggi. I risultati confermano in pieno quanto emerso da vari studi pubblicati negli anni scorsi su varie riviste internazionali: in Italia – e più in generale nelle regioni mediterranee – non si osserva alcuna variazione percepibile nell’entità degli eventi pluviometrici intensi. Una constatazione in stridente contrasto col profluvio di informazioni inerenti a marcati aumenti delle piogge estreme. A ciò si aggiunge anche che le continue notizie su frequenti record di precipitazione negli ultimi decenni sono del tutto smentite dall’osservazione dei dati misurati.

 

 

Non sarebbe male, allora, che tanti divulgatori, come non pochi esperti, si dedicassero ogni tanto a condurre simili verifiche, così da convincersi che gran parte degli allarmi che continuamente vengono lanciati, non trovando alcun riscontro nelle analisi statistiche dei dati, è quindi priva di senso.