Gianpiero Maracchi: le (coerenti?) affermazioni sul Corriere della Sera del 29/7/2014

Il vulcanico Gianpiero Maracchi è in grado di regalare ai media sempre nuove perle in tema di clima e di meteorologia; oggi (29 luglio 2014), intervistato da Lisa Baracchi nelle pagine toscane del Corriere della Sera, ci ha fornito delle indicazioni in merito alle frequenti polemiche sull’attendibilità delle previsioni del tempo.

 

«Credo che tutti i commenti che si fanno sull’argomento derivino da ignoranza della materia, in genere si guardano il lunedì le previsioni della domenica, quando queste avranno un’attendibilità del 60%. È come tirare una monetina in aria e dire se è testa o croce. Le previsioni meteorologiche hanno senso nell’arco delle 24 ore. Ci se ne dimentica spesso e se le estati hanno un andamento alterno non dipende certo dalla meteorologia.»

 

A parte il plauso alla giornalista per il “perfetto” uso della punteggiatura (davvero pessima in tutto l’articolo), mi pare che le affermazioni di Maracchi siano condivisibili ed anche molto rigide nell’indicare un limite temporale così stretto (le 24 ore). Stranamente però, qualche riga dopo, l’esperto fiorentino dichiara:

 

«Dalla prossima settimana qualcosa dovrebbe già cambiare ma c’è un fenomeno nuovo che mi aspetto tra la fine di agosto e settembre inoltrato, è l’anticlone della Libia che sostituisce quello delle Azzorre e al pari del ciclone atlantico porterà aria calda e alta pressione. Dall’Equatore si sta spostando verso il Mediterraneo, significa che il termometro arriverà a segnare 35-40 gradi centigradi.»

 

Domanda da non esperti: se le previsioni a 6 giorni di distanza equivalgono a lanciare la moneta, come devo considerare quelle a 40 giorni?

Un velatissimo dubbio sulla coerenza delle affermazioni sopra riportate, invero, rimane.