Fanta-Climatologia: bravo Giuliacci!! questi sono dei dati inventati in modo davvero clamoroso!!

20 agosto 2021

 

Da tempo invito i sostenitori dell’apocalisse climatica a inventare qualche dato per sostenere le loro tesi, visto che quelli disponibili sono molto deludenti in merito alla possibilità di dimostrare quegli aumenti degli eventi estremi che vengono continuamente sbandierati. Questo mio suggerimento viene periodicamente accolto, ma un particolare plauso lo merita in proposito un articolo, pubblicato il 25 luglio sul sito web “Meteo Giuliacci” e arricchito da una splendida immagine che pare tratta dal film “2012”, il noto polpettone iper-catastrofico basato sulla profezia dei Maya. Nello scritto sono in effetti riportati dei dati che definire incredibili è quasi eufemistico: uno spettacolare esempio quindi di fanta-climatologia, perfetto per alimentare il mantra della spaventosa crisi climatica.

 

 

In questo articolo sono citati certi eventi estremi di questa estate; in merito al disastro della Germania, vi possiamo leggere: «Alluvione in Germania, mai così disastrosa nei secoli recenti. L’alluvione più catastrofica di sempre in Renania (Ovest Germania) ove in poco più di un’ora sono caduti circa 250 litri per metro quadrato. Una quantità d’acqua pari a più della metà del totale annuo per quelle regioni, concentrata in pochissimo tempo».

 

 

 

Le seguenti puntualizzazioni su tali informazioni servono a dimostrarne la totale lontananza dalla realtà e pertanto l'appartenenza al campo di una fanta-climatologia frutto di pura invenzione:

 

1 – Se 250 litri per metro quadrato (cioè 250 mm) in un’ora sono una quantità di pioggia in assoluto ultra-straordinaria, costituirebbero una pura fantascienza per il clima tedesco; in effetti, in Germania le intensità raggiungibili nelle nostre regioni mediterranee sono inverosimili. Per avere allora un metro di riferimento, si tenga conto che il massimo di sempre in Toscana è costituito dai 175 mm registrati in 1h a Pomezzana, durante la famosa alluvione in Versilia del giugno 1996; è facile allora giudicare cosa sarebbero 250 per il territorio tedesco …

 

2 – Nella regione renana colpita dall’evento, i cumulati dell’intera giornata del 14 luglio sono stati inferiori a 150 mm; l’unico valore superiore a tale limite è di una stazione di Colonia che ne ha totalizzati 153,5 (si veda la precedente scheda "Alluvioni luglio 2021"). Dall'inizio delle rilevazioni ufficiali, nessuna stazione tedesca ha mai raggiunto la soglia dei 200 mm giornalieri e non sono poche quelle che non ne hanno mai totalizzato 100; converrete con me sul fatto che siamo quindi a distanza siderale dai 250 in 1h.

 

3 – L'alluvione del 14 luglio non è stata causata da piogge “concentrate in pochissimo tempo”, bensì da precipitazioni che si sono sviluppate continuativamente nell’arco di molte ore, raggiungendo solo episodicamente qualche valore momentaneo di un certo rilievo, ma comunque anni luce lontano dal folle dato fornito nell’articolo in oggetto. Dai pluviogrammi sotto riportati si evince, ad esempio, che si è arrivati a non più di 35/36 mm in 1h a Kall-Sistig e a non più di 20 all'aeroporto di Colonia-Bonn (si tratta di screenshot di grafici che ognuno può osservare sul sito wetterzentrale.de).

 

4 – Se 250 mm fossero superiori alla metà annua, ne discende che le regioni renane interessate avrebbero una piovosità totale inferiore ai 500 mm; in realtà siamo ben al di sopra di tale valore (ad esempio, Colonia ha una media di circa 765 e Kall-Sistig di 815).

 

 

 

 

In sostanza, le poche righe dell’articolo citato hanno dato un bel contributo ai dogmi della catastrofe, ma hanno stritolato la climatologia. Come si può arrivare a cose simili? Sinceramente non saprei rispondere, ma è certo che, se gli autori dello scritto ritenessero vere le affermazioni fatte, sarebbe evidente allora una disinformazione climatologica davvero ingiustificabile da parte di chi si voglia proporre anche solo come divulgatore.

 

 

 

Nota: uno sguardo all’andamento di lungo periodo dei caratteri pluviometrici in Germania

 

 

 

Dopo il festival di notizie demenziali sugli eventi meteorologici in Germania, consiglierei ai lettori e agli amici di MeteoGiuliacci di occupare qualche decina di minuti per una verifica facilissima, effettuabile sul sito di ECA&D, alla voce Indices of Extremes ove si possono osservare i grafici delle serie storiche di svariati indicatori per migliaia di stazioni europee. Di seguito sono riportati quelli relativi a quattro località tedesche per i seguenti parametri di banale comprensione:

 

RR = piogge totali annue (piovosità complessiva);

 

R20mm = N° giorni con pioggia > 20 mm (frequenza eventi intensi);

 

RX1day = valore giornaliero max nell’anno (entità eventi estremi);

 

RX5day = valore max nell’anno per 5 giorni consecutivi (entità eventi estremi prolungati)

 

 

Il commento a questi diagrammi è evidente: dal 1900 ad oggi, quindi lungo un arco di ben 120 anni, non si è manifestato alcun cambiamento apprezzabile; il global warming non sembra pertanto aver prodotto variazioni nella frequenza e nell’entità degli eventi pluviometrici intensi del territorio tedesco.

 

Il confronto fra il frontespizio dell’articolo del sito MeteoGiuliacci e i grafici di cui sopra è proprio emblematico della situazione che viviamo da tempo: allarmi clamorosi per una terribile catastrofe in atto, che i dati disponibili dimostrano essere inesistente.