Da iper-catastrofisti a moderati?

 

4 giugno 2022

 

 

 

Nel settembre 2021, in una nota dedicata al mito dell’apocalisse, avevo ironizzato sull’associazione Save the Planet, perché ci ammoniva sul fatto che il 2030 sarà l’anno di non ritorno per la crisi climatica del Pianeta, se l’uomo non avrà ancora preso drastici provvedimenti per salvarlo. Ebbene, ci sono ottime probabilità che ben presto io debba derubricare questa associazione da espressione di iper-catastrofismo a esempio di chiara moderazione in tema di dibattito sui cambiamenti del clima.

 

Hanno cambiato idea? Niente affatto; mentre scrivo, ho davanti a me la home page del loro sito web ove continua a campeggiare il count-down dei giorni rimanenti prima di rendere inevitabile il disastro ambientale (con aggiunta pure dell’indicazione di ore, minuti e secondi). È stato un evento di ieri che mi ha fatto capire che le idee di Save the Planet non sono ormai in linea con le più recenti tendenze del catastrofismo climatico.

 

Durante la semifinale parigina del Roland Garros tra Ruud e Cilic, una giovane donna ha eluso il servizio di sicurezza, riuscendo a entrare in campo e a incatenarsi alla rete. Come da procedura internazionalmente approvata, le telecamere hanno evitato di riprenderla, ma le foto scattate da spettatori e fotografi ufficiali hanno rapidamente fatto il giro del mondo. La ragazza indossava una maglietta bianca con un’evidente scritta: “Ci sono rimasti 1028 giorni”; un messaggio proprio legato alla lotta al cambiamento climatico, secondo le teorie che si richiamano allo scienziato David King.

 

 

Con una rapida escursione sulla rete, ho appreso che Sir David King è un personaggio autorevole nel mondo anglosassone, così da essere stato il consulente del premier Tony Blair, a proposito dei temi dell’ambiente e del clima. Nel corso degli ultimi decenni, King ha progressivamente preso posizioni che definire estreme è quasi un eufemismo, dichiarando che quanto indicato nei Report IPCC è volutamente molto addolcito, onde non spaventare troppo l’opinione pubblica.

 

Ieri per Save the Planet mancavano 2768 giorni al punto di non ritorno, cioè poco più di 7 anni e mezzo. Per la ragazza del Roland Garros i giorni erano 1028, cioè meno di tre anni. Lo spazio temporale si sta così accorciando, che a questo punto ci attendiamo che qualcuno ci dica finalmente che la catastrofe irreversibile è già iniziata; così ci potremo mettere il cuore in pace.